Transizione 5.0 : ridurre i costi energetici con la manutenzione predittiva

di admin

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Il lancio della Transizione 5.0 segna un nuovo capitolo nell’evoluzione industriale. Dopo la digitalizzazione e l’automazione, l’attenzione si sposta ora sulla transizione ecologica e sul potenziamento delle competenze.

Il termine Transizione 5.0 si riferisce a un nuovo modello di sviluppo economico che combina l’approccio green – dunque una forte attenzione all’ambiente e alle politiche di sostenibilità – con l’impiego diffuso delle tecnologie digitali. Una strada impegnativa, certamente, ma che può offrire enormi vantaggi competitivi alle organizzazioni pronte ad affrontarla.

Questo passaggio epocale rappresenta un’opportunità senza precedenti per le aziende italiane. La quinta rivoluzione industriale non solo ridefinisce i modelli di produzione, orientandoli verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica, ma anche rende la relazione tra persone e macchine più collaborativa e intuitiva.

In questa nuova fase, vengono introdotti bonus e incentivi specifici per supportare la Transizione 5.0, per un ammontare di 6,3 miliardi di euro. Ma prima di esaminarli nel dettaglio, è importante comprendere il contesto evolutivo.

Il concetto di “Industria 4.0” è emerso oltre dieci anni fa, con l’introduzione di macchine interconnesse e tecnologicamente avanzate in ambito industriale.

L’Europa ha abbracciato questo concetto con l’introduzione di misure volte a favorire l’adozione di tecnologie avanzate nel settore industriale. Gli Stati Uniti hanno adottato strategie simili con l’iniziativa “Manufacturing USA”, focalizzata sull’innovazione e sull’adozione di tecnologie digitali.

Industria 4.0 si riferisce alla quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dall’integrazione di tecnologie digitali avanzate nei processi produttivi. L’Internet delle cose, l’intelligenza artificiale, la robotica avanzata e altre tecnologie hanno reso possibile un maggiore grado di automazione, connettività e analisi dati nell’industria.

Queste tecnologie hanno portato a miglioramenti nell’efficienza, nella riduzione dei costi e nell’aumento della flessibilità per le imprese. La ricerca e lo sviluppo continuo hanno alimentato nuove soluzioni tecnologiche, aprendo la strada a nuovi modelli di business e processi produttivi.

Ora, con l’avvento della Transizione 5.0, siamo all’inizio di una nuova era industriale, dove si accentua l’importanza della sostenibilità ambientale e della collaborazione uomo-macchina. Questa transizione offre alle imprese opportunità di crescita senza precedenti, supportate da incentivi finanziari significativi per adattarsi e prosperare in questo nuovo scenario industriale.

Rispetto all’Industria 4.0, che si concentra sull’automazione e sull’interconnessione delle macchine, l’Industria 5.0 pone maggiore enfasi sulla collaborazione tra esseri umani e tecnologie avanzate. Ciò può portare a una maggiore flessibilità, creatività e miglioramento del benessere della comunità.

In Italia, il governo sta promuovendo la Transizione 5.0 attraverso incentivi alle imprese per favorire l’innovazione e affrontare le sfide della transizione digitale e green. Questi incentivi includono crediti d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali, riduzione dei consumi energetici, promozione di energie rinnovabili e formazione del personale nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica.

In particolare, per essere idonei all’incentivo della Transizione 5.0 è richiesto quanto segue:

– Realizzare un investimento in almeno uno dei prodotti elencati negli allegati A e B del piano Transizione 4.0, poiché si presuppone che tali prodotti debbano essere integrati nel sistema gestionale della produzione aziendale o nella catena di approvvigionamento;

– Tali prodotti devono essere inclusi in un progetto innovativo mirato a conseguire una diminuzione dei consumi energetici;

– La riduzione dei consumi energetici deve essere almeno del 3% rispetto ai consumi energetici della struttura produttiva situata sul territorio nazionale oppure del 5% rispetto ai consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

Per quanto riguarda le spese destinate alla formazione del personale nell’ambito del Piano Transizione 5.0, queste sono considerate ammissibili se mirate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie essenziali per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. Tali spese possono rappresentare fino al 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali, con un tetto massimo di 300 mila euro.

Per quanto riguarda le modalità di utilizzo, il credito Transizione 5.0 può essere compensato presentando il modello F24 in un’unica soluzione. Qualsiasi eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 potrà essere distribuita in 5 rate annuali uguali. Affinché le imprese possano beneficiare degli incentivi del Piano Transizione 5.0, devono presentare 4 documenti: una comunicazione preventiva al Mimit, una certificazione preventiva, una comunicazione successiva al Mimit e una certificazione successiva.

Per ulteriori dettagli, si consiglia di consultare il sito web del Ministero: https://www.mimit.gov.it/it/notizie-stampa/mimit-dl-pnrr-al-via-transizione-5-0-6-3-miliardi-per-la-sfida-green-e-digitale-delle-imprese

 

Ridurre i consumi energetici con la manutenzione predittiva

Nell’ambito dell’Industria 5.0, l’implementazione di sistemi automatizzati per la manutenzione predittiva mira principalmente a garantire un utilizzo più efficiente dell’energia, monitorando costantemente lo stato degli impianti produttivi.

Di conseguenza è in corso una crescente necessità di monitorare attentamente lo stato degli impianti e dei relativi componenti al fine di ottimizzare l’efficienza produttiva e contenere i costi. Ciò si concretizza attraverso dispositivi connessi capaci di trasmettere non solo i dati di processo, ma anche informazioni dettagliate sulla qualità, come temperatura, vibrazione, pressione e stato operativo. Tali informazioni vengono inviate al sistema centrale di elaborazione del sito per consentire un monitoraggio efficace che ottimizzi la produzione e riduca al minimo i costosi tempi di fermo macchina non pianificati.

Inoltre un numero sempre crescente di organizzazioni sta adottando soluzioni e sistemi intelligenti per la manutenzione predittiva al fine di ridurre gli sprechi energetici nell’ambito industriale. Queste tecnologie favoriscono una produzione intelligente, consentendo un miglioramento complessivo dell’efficienza delle attrezzature impiegate nei processi industriali per il monitoraggio e l’analisi dei processi di produzione. La diffusione della manutenzione predittiva è favorita dalla sua capacità di individuare tempestivamente le problematiche nelle macchine industriali.

I sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria rappresentano una delle principali fonti di consumo energetico all’interno delle infrastrutture industriali, pertanto è essenziale garantirne un funzionamento continuo ed efficiente. Il malfunzionamento di qualsiasi apparecchiatura meccanica può causare un aumento delle vibrazioni o del rumore, traducendosi in una perdita di energia. Alcuni esempi di malfunzionamento includono la lubrificazione inadeguata dei cuscinetti, che può provocare attriti e un eccessivo consumo di energia elettrica, e il disallineamento della massa sulla girante di un ventilatore, causato dall’accumulo di particelle di polvere, contribuendo così a un consumo energetico superfluo. Inoltre, l’aumento della temperatura dovuto a una lubrificazione insufficiente può rappresentare uno spreco di energia termica.

Gli obiettivi delle soluzioni di manutenzione predittiva includono il miglioramento dell’efficienza energetica e l’adozione di un approccio sostenibile. Ciò comporta l’ottimizzazione dell’energia e l’identificazione di nuove opportunità per ridurre gli sprechi e i costi energetici.

Inoltre, i sistemi di manutenzione predittiva permettono di ricevere allarmi in caso di problemi o quando è necessario sostituire componenti.

Contrariamente alla prassi di ignorare i malfunzionamenti e far funzionare le attrezzature fino al guasto, la diagnostica intelligente fornisce un’analisi completa della situazione.

Tra le tecnologie più comuni utilizzate in ambito di manutenzione predittiva vi sono l’Internet delle Cose (IoT) e l’avanzata dei dati potenziata con Intelligenza Artificiale.

L’automazione basata sull’IoT consente ai dispositivi di connettersi digitalmente a un gateway centralizzato tramite sensori e attuatori wireless, permettendo al personale di monitorare e gestire le operazioni degli impianti industriali da qualsiasi luogo del mondo. Questo sistema consente anche di raccogliere e analizzare i dati utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale/machine learning su una piattaforma cloud centralizzata.

Il monitoraggio delle condizioni permette di controllare in tempo reale lo stato dei componenti critici come compressori, motori e ventilatori, rilevando tempestivamente eventuali anomalie e consentendo l’implementazione di interventi di manutenzione predittiva attraverso un monitoraggio intelligente e in tempo reale.

 

Conclusione

La manutenzione predittiva, adottata su una vasta gamma di applicazioni industriali e infrastrutture intelligenti, contribuisce al miglioramento dell’affidabilità e delle operazioni, riducendo gli sprechi energetici e i costi operativi e garantendo condizioni operative ottimali.

Nel mercato esistono diverse tecnologie che abilitano la manutenzione predittiva; la più performante e facilmente integrabile all’interno di un impianto industriale già esistente è sicuramente Powua, la piattaforma di IOT Orchestration sviluppata da Avantune, potenziata dall’Intelligenza Artificiale, che può essere adottata delle aziende sfruttando gli incentivi economici messi in campo per il piano Transizione 5.0

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